L’inclinazione della sella è un particolare fondamentale del setting globale della bici e di conseguenza del posizionamento del ciclista, particolare che spesso viene trascurato e passa in secondo piano, oppure, viene utilizzato in maniera inappropriata con la speranza di risolvere i fastidi pressori di contatto.
Durante le consulenze biomeccaniche trovo spesso il becco della sella verso il basso con l’obbiettivo di comprimere meno il pavimento pelvico, purtroppo questa scelta, non solo non elimina la pressione come sperato, ma porterà invece il bacino in anteroversione innescando una serie di tensioni muscolari.

 

L’anteroversione del bacino, infatti, può creare tensioni al muscolo del grande gluteo, al muscolo iliaco e al legamento inguinale, ed un maggiore richiamo dei gruppi anteriori. Altri problemi vengono riscontrati anche allo psoas.

Un’altra scelta malsana è quella di portare la sella con la punta verso l’alto con la speranza, questa volta, di comprimere meno le tuberosità ischiatiche. Questa scelta porterà il bacino in retro versione e di conseguenza ad una maggiore pressione al perineo ed uno squilibrio delle catene muscolari posteriori, oltre a tensioni al bicipite femorale e al gluteo.
Le pubblicazioni scientifiche degli ultimi vent’anni portano a conclusioni diverse per quanto riguarda le pressioni della sella a carico del perineo. CARPES, per esempio, nel 2009, ha concluso che non ci sono diminuzioni tra una sella con foro e non; SCHAWARZER nel 2002 attribuisce un ruolo fondamentale alla larghezza sella; l’azienda SMP ha condotto studi portando a risultati contrastanti; fino ad arrivare a PARTIN che nel 2012 concluse che le pressioni sono attribuibili all’intero assetto della bicicletta.
Oggi con le nuove strumentazioni: i sensori pressori oppure i sensori cinematici, possiamo rilevare i movimenti del nostro corpo in fase di spinta e analizzare gli atteggiamenti del bacino ed i carichi nelle diverse zone della sella. La stessa strumentazione riesce a calcolare l’effettiva anatomia della seduta in movimento, indirizzando in maniera univoca, nella scelta della sella e l’operatore nel posizionamento del ciclista su di essa.
Grazie a questi sistemi, io stesso ho condotto uno studio sulla rilevazione delle tuberosità ischiatiche, esse infatti, possono cambiare la loro distanza in base alla posizione in fase di rilevazione, è quindi fondamentale effettuare la rilevazione delle pressioni durante la pedalata per avere l’oggettiva misura in una posizione efficientemente produttiva.
In conclusione posso affermare che oltre a scegliere la giusta sella è fondamentale posizionarla altrettanto bene, altrimenti il risultato sarà comunque negativo al pari di una sella poco adatta.

 

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